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16/02/18

Gas. L’Olanda si prepara a chiudere il maxigiacimento storico di Groninga


Numero Notizia:02577


Si stima che in mezzo secolo ne sia stato estratto il 77% del metano. I problemi di subsidenza e di sismicità
Nel 1959 sotto la città di Groninga venne scoperto il giacimento più grande dell’Europa Occidentale, 3mila miliardi di metri cubi di gas. Ora questo giacimento è quasi vuoto e l’Olanda si prepara alla chiusura mineraria. Il ritmo di estrazione si è ridotto a 21 miliardi di metri cubi e il ministro dell’economia Eric Wiebes ha detto che a partire dal 2021 ogni attività dovrà essere orientata alle energie rinnovabili.
Secondo le rilevazioni del Tno, l’ente geologico olandese, dal ’59 a oggi è stato estratto il 77% del gas e la società olandese Nam (fondata nel ’47, è una joint venture paritetica tra Shell ed ExxonMobil) continua ancora a fornire il 75% dell’energia alle famiglie e all’industria, oltre a coprire il 30% del fabbisogno europeo, soprattutto Germania, Belgio, Francia.
L’estrazione è stata notevole anche negli anni recenti: 51,2 miliardi di metri cubi nel 2010, 53,9 nel 2013.

Quel giacimento cambiò lo scenario energetico dell’Europa e dell’Olanda ma, al tempo stesso, il processo di estrazione del gas nel tempo è stato correlato a fenomeni geologici quali subsidenza o scosse, come i leggeri terremoti del gennaio 2018 a Zeerijp (3,4 scala Richter) o dell’agosto 2012, a Huizinge (3,6 scala Richter), con danni agli edifici e al loro valore immobiliare. Non a caso vi sono state sentenze di risarcimento anche per i danni non solamente diretti.

Per informazioni

consorzio@energindustria.it

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